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OSPEDALI, RIDURRE ANCORA I POSTI-LETTO E’ INACCETTABILE

3 Dic

ospedali Romano

NO ALLA TAP A BRINDISI. LA CITTÀ NON PUÒ PIÙ OSPITARE IMPIANTI INVASIVI

23 Nov

E’ giusto che il nuovo presidente della regione esprima la sua opinione su una grande infrastruttura come il gasdotto TAP.
E tuttavia, un’opera il cui progetto iniziale è partito nel 2006 e che ha attraversato tutti gli snodi procedurali, a livello nazionale e internazionale, non può essere ridiscussa. Mi riferisco, naturalmente, solo allo stato in cui oggi, novembre 2015, è giunto il progetto. E quindi alle decisioni assunte, alle autorizzazioni concesse e al lavoro che c’è dietro, fatto di atti formali che in taluni casi hanno superato anche i giudizi amministrativi.
Poi c’è il merito della proposta di Emiliano: spostare l’approdo del gasdotto nell’area brindisina.
E qui non ci siamo. Su tale ipotesi, che periodicamente ritorna, ci sono – al di là delle valutazioni negative e vincolanti, espresse Continua a leggere

ANCHE SE LE FERITE PROFONDE NON SI CURANO CON UN CEROTTO…

13 Nov

Anche se le ferite profonde non si curano con un cerotto, il fatto che la mia “innocenza” sia stata resa pubblica dallo stesso autore degli immotivati attacchi alla mia persona, cioè dal quotidiano La Repubblica, non può che farmi piacere.
Purtroppo, però, la sua costante ricerca di voci diffamatorie, dando loro ampia cassa di risonanza, ha fatto male a me e a tutti quelli che in me credono da sempre. Per non parlare della mia famiglia e dei miei affetti più cari.

A tutti, ovviamente, do un abbraccio fortissimo perchè non hanno mai smesso di sostenermi anche quando, non riuscendo a comprendere il motivo di tanto accanimento ingiustificato su di me, mi sono sentito davvero molto scoraggiato.

Per fortuna, però, le persone sanno che la verità viene sempre a galla. E aspettano pazientemente prima di esprimere giudizi affrettati. Perchè la verità è più forte di tutto e si fa strada da sola nel fango che provano a gettarti addosso, per emergere con prepotenza e apparire chiara agli occhi di tutti.

Del resto, la verità l’avevano già detta i magistrati, accertando e dimostrando con le loro indagini approfondite che Pino Romano è un uomo onesto e corretto. E nonostante il meschino tentativo andato a male di chi non ha altri mezzi per tenerti testa, se non quelli di inventarsi storie sul tuo conto, adesso è tutto ancora più chiaro di prima.
Andiamo avanti, più forti e uniti che mai. Ciò che non ti uccide, ti fortifica. E io mi sento davvero in ottima forma!

Grazie ancora a tutti quelli che mi vogliono bene…

art. la Repubblica

ROMANO, “GIUSTIZIA MI HA FATTO UN GRAN REGALO: HA DETTO A TUTTI CHE SONO UN UOMO ONESTO”

5 Nov

Passare sotto i “raggi ics” della magistratura ed uscirne con il certificato di “sana e robusta azione politica”, deve essere l’ambizione di qualsiasi amministratore pubblico. Al contrario, invece, considerare un avviso di garanzia il motivo per cui appendere i propri diritti al chiodo, vuol dire non credere nella democrazia e non avere rispetto per i cittadini.
Io, invece, nella democrazia e nel fatto che questa debba essere incarnata dai vari poteri dello Stato, credo fermamente. Per questo non ho avuto nulla da eccepire quando la magistratura ha deciso di approfondire alcuni aspetti del mio operato. Non ho avuto nulla da ridire perché grazie al lavoro dei giudici è stato dimostrato che io, con quella inchiesta, non c’entravo proprio nulla. Mi è stato fatto quello che ogni uomo può definire un gran regalo: è stata “certificata” la mia totale onestà, con l’archiviazione da parte di due pubblici ministeri e il sigillo finale del giudice per le indagini preliminari. Nulla di cui andare più orgoglioso.
Il politico, come tutti gli amministratori ogni giorno in trincea, possono e devono finire sotto la lente degli inquirenti i quali devono verificare che tutto proceda secondo la legge. Una volta accertate come sono andate le cose, infatti, è possibile Continua a leggere

E’ MOMENTO DI PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI

26 Ott

I bisogni dei nostri concittadini, le esigenze di migliaia di operatori che chiedono più attenzione e organizzazione, le politiche di bilancio che condizioneranno sempre di più le nostre scelte, ci obbligano a tenere insieme le fila di una politica sanitaria coerente, che scommetta sulla qualità delle cure e sull’efficacia del sistema. Un compito che può essere assolto solo da una squadra che abbia al suo interno un equilibrio tra competenze tecniche e capacità politiche, con la voglia di innovare cercando di non scaricare i costi della necessaria riorganizzazione sui più indifesi: le persone che affollano sale d’attesa, ambulatori e ospedali della Puglia.

I dati del ministero della salute, anche se da valutare con prudenza, indicano una persistente difficoltà del sistema sanitario pugliese. Gli anni appena trascorsi sono stati duri. Il Piano di rientro ha imposto una serie di tagli radicali che hanno avuto un impatto negativo sulla qualità dei servizi erogati. E tanti cittadini, nell’urgenza di fare visite ed esami o di sottoporsi a interventi chirurgici, hanno ‘scelto’ di curarsi a pagamento oppure di non curarsi affatto. Per questo sono molto preoccupato, anzi spaventato dall’eventualità paventata del ministro Lorenzin, di una riedizione (sperimentata gli anni ’90) della centralizzazione della spesa sanitaria, in capo al governo, che porterà a tagli lineari e inguistificati.

Per definire un modello sanitario aderente alla domanda di salute e di assistenza che ci viene rivolta, bisogna ripartire dalla qualità delle prestazioni fornite ai pugliesi in un quadro che tenga conto delle specificità di ogni territorio: Bari non è Taranto o Brindisi. Ma soprattutto occorre rispondere a domande come queste: dopo la chiusura di 18 ospedali e la cancellazione di oltre 1.500 posti letto, ci sono ancora doppioni, strutture inadeguate e addirittura pericolose? E ulteriori tagli nella rete ospedaliera sono compatibili con Continua a leggere