L’intento della mozione presentata dal gruppo consiliare ‘Oltre con Fitto’, che propone la nascita di una fondazione per l’accorpamento degli IRCCS Oncologico di Bari e De Bellis di Castellana Grotte, riguarda la razionalizzazione dei costi, il miglioramento dell’efficacia e l’economicità delle attività. Si tratta di fini senza dubbio condivisibili. Ma che si vogliono raggiungere, a mio avviso, con i mezzi sbagliati. La nascita di una fondazione è innanzitutto un percorso molto lungo, con il coinvolgimento del ministero della Sanità e dei Comuni di Bari e Castellana Grotte. E l’esperimento dell’unione di più Irccs, guidati da un commissario, è stato già fatto a Roma, dove si è provato ad accorpare lo Spallanzani (infettivologo), il Regina Elena (oncologico) e il Galliano (dermatologico). La loro fusione in termini scientifici, però, non è stata ancora autorizzata dal ministero. E questo proprio perchè la fusione di Irccs con specialità mediche differenti, come nel caso dell’Oncologico e del De Bellis (gastroenterologia) creerebbe enormi difficoltà in termini digestione dell’attività scientifica. Senza contare che, nel medio periodo, si avrebbero meno fondi per la stessa attività scientifica; e che la Puglia perderebbe un Irccs quando al Nord c’è la fila per ottenere questo tipo di riconoscimento.
Per questo ritengo che la soluzione migliore sia quella già prevista dal Dief, e cioè la possibilità di creare dei Dipartimenti interaziendali amministrativi. Se l’obiettivo è quello di razionalizzare i costi, la risposta può essere solo questa.
Lasciando gli Irrcs separati, il Dipartimento interaziendale permetterebbe l’integrazione delle attività di professionisti operanti in settori diversi e recanti culture fortemente e diversamente specialistiche; la condivisione di tecnologie sofisticate e costose; la razionalizzazione dell’impiego delle Continua a leggere