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NO ALLA TAP A BRINDISI. LA CITTÀ NON PUÒ PIÙ OSPITARE IMPIANTI INVASIVI

23 Nov

E’ giusto che il nuovo presidente della regione esprima la sua opinione su una grande infrastruttura come il gasdotto TAP.
E tuttavia, un’opera il cui progetto iniziale è partito nel 2006 e che ha attraversato tutti gli snodi procedurali, a livello nazionale e internazionale, non può essere ridiscussa. Mi riferisco, naturalmente, solo allo stato in cui oggi, novembre 2015, è giunto il progetto. E quindi alle decisioni assunte, alle autorizzazioni concesse e al lavoro che c’è dietro, fatto di atti formali che in taluni casi hanno superato anche i giudizi amministrativi.
Poi c’è il merito della proposta di Emiliano: spostare l’approdo del gasdotto nell’area brindisina.
E qui non ci siamo. Su tale ipotesi, che periodicamente ritorna, ci sono – al di là delle valutazioni negative e vincolanti, espresse Continua a leggere

ROMANO, “GIUSTIZIA MI HA FATTO UN GRAN REGALO: HA DETTO A TUTTI CHE SONO UN UOMO ONESTO”

5 Nov

Passare sotto i “raggi ics” della magistratura ed uscirne con il certificato di “sana e robusta azione politica”, deve essere l’ambizione di qualsiasi amministratore pubblico. Al contrario, invece, considerare un avviso di garanzia il motivo per cui appendere i propri diritti al chiodo, vuol dire non credere nella democrazia e non avere rispetto per i cittadini.
Io, invece, nella democrazia e nel fatto che questa debba essere incarnata dai vari poteri dello Stato, credo fermamente. Per questo non ho avuto nulla da eccepire quando la magistratura ha deciso di approfondire alcuni aspetti del mio operato. Non ho avuto nulla da ridire perché grazie al lavoro dei giudici è stato dimostrato che io, con quella inchiesta, non c’entravo proprio nulla. Mi è stato fatto quello che ogni uomo può definire un gran regalo: è stata “certificata” la mia totale onestà, con l’archiviazione da parte di due pubblici ministeri e il sigillo finale del giudice per le indagini preliminari. Nulla di cui andare più orgoglioso.
Il politico, come tutti gli amministratori ogni giorno in trincea, possono e devono finire sotto la lente degli inquirenti i quali devono verificare che tutto proceda secondo la legge. Una volta accertate come sono andate le cose, infatti, è possibile Continua a leggere

PD: ROMANO, “IN GIUNTA OSTUNI GRAVE ANOMALIA. STRANO SILENZIO SEGRETERIA REGIONALE”

25 Ago

“Sostenere in una situazione di emergenza, è un conto. Trasformare un’anomalia nella normalità, non va affatto bene. Quanto sta accadendo a Ostuni, dove il Partito democratico è entrato nella giunta di centrodestra, è un’alleanza innaturale, che dà origine a un governo altrettanto incomprensibile agli occhi dei cittadini che sono, ovviamente, spiazzati. Essere formalmente al governo con il centrodestra, elimina di fatto l’alternatività di un partito che rappresenta l’esatto contrario dei soggetti politici con cui ora condivide l’esperienza di governo. Per motivi personali non sono riuscito a intervenire prima sulla questione. Ma stupisce, in ogni caso, il silenzio generale che avvolge l’intera faccenda. Anche da parte della segreteria regionale del Pd, in effetti, non vi è stata alcuna presa di posizione sul caso. Mi è stato riferito poi che il segretario cittadino del Pd di Ostuni avrebbe chiesto l’espulsione di chi ha giustamente criticato questa scelta di governare col centrodestra. Se fosse vero, il segretario avrebbe fatto meglio a tacere piuttosto che aggravare una situazione di per sè già molto grave. Chiedere l’espulsione di chi dissente, rispetto a una scelta che non rispecchia la volontà del Pd ma solo di alcuni, è davvero una cosa fuori dal mondo. Evidentemente, però, quanto sta accadendo a Ostuni si inserisce nella confusione totale che regna nel Pd di Brindisi di cui, in tempi non sospetti, ho già chiesto il commissariamento. Senza, purtroppo, ottenere alcun risultato”.

“SU CAROVIGNO INTENTO RAGGIUNTO: RESTITUIRE A ELETTORI ORGOGLIO SIMBOLO. PUREZZA E LEALTÀ BASE PARTITO SIA VIRUS CONTAGIOSO”

13 Apr

“La libertà di votare per quello in cui si crede, e per le persone in cui riponiamo la nostra fiducia, è una grande conquista il cui valore non dobbiamo assolutamente disperdere. Per questo, nei giorni scorsi, ho preso una dura posizione sul caso di Carovigno, arrivando anche a chiederne il commissariamento. Il mio intento, che grazie alla comprensione di tutti è stato raggiunto, era quello di vedere il Pd concorrere alle amministrative in totale autonomia. Il mio obiettivo, insomma, è quello di dare agli elettori Carovignesi che si riconoscono nel progetto del Partito democratico, l’orgoglio del proprio simbolo. E di consentire loro di votare liberamente il Pd, eliminando ogni ostacolo alla loro volontà. Ostacolo che avrebbe potuto rappresentare un’alleanza per niente condivisa da tantissimi elettori democratici. E per niente in linea con la storia, la cultura e i valori del Partito democratico. Pertanto, ringrazio la base del Pd, che ogni giorno è in trincea per difendere questi valori. Sono proprio gli elettori, i simpatizzanti e i militanti del Pd a incarnarli. Mi fa davvero molto piacere che i giovani del Pd abbiamo compreso e condiviso l’intento della mia presa di posizione sul Pd di Carovigno, e li ringrazio per la loro capacità di visione ampia e lungimirante, che rappresenta e anima quella del nostro partito. E’ solo grazie alla loro purezza e onestà di pensiero e azione, se chi non è ancora con noi comincia a pensare di avvicinarsi al Pd. Sono la stessa purezza e trasparenza di questi giovani, e di tutti gli elettori del Pd, quelle che dobbiamo diffondere come un virus nel Partito democratico. Sono convinto che di ‘untori’ positivi, in questo senso, non faremo fatica a trovarne”.

“COMMISSARIARE PD CAROVIGNO. RISCHIOSO SE BRACCIO AGISCE SENZA ASCOLTARE MENTE”

7 Apr

“La candidatura di Mele a Carovigno, con il sostegno del Pd cittadino, deve farci riflettere molto su quanto sta anche ponendo all’attenzione il nostro segretario regionale Michele Emiliano. Esiste infatti, all’interno di un partito, una linea politica che coincide sempre con l’etica. Esistono principi generali che sovrintendono alla naturale divisione tra i punti di vista e le anime che possono comporre un movimento politico. Detto questo appare altrettanto naturale che, laddove questa visione del cammino di un partito non fosse più condivisa e rispettata, si deve porre rimedio azzerando la struttura dirigente e commissariando quel pezzo di partito. Proprio alla luce della necessità di non considerare il Pd una impresa, e quindi di non vivere il partito con una visione industrialista, è evidente che nessuno può pensare di salire e scendere a bordo del Pd, immaginando di far giocare a proprio favore tutto il patrimonio culturale del nostro partito. Patrimonio che Continua a leggere